Il decreto ministeriale del novembre 2015 indica: “È possibile preparare un decotto di infiorescenze in acqua bollente, e assumere tale preparazione dopo circa 15 minuti di bollitura con coperchio. A titolo indicativo, il rapporto è di 500 mg di cannabis per 500 ml di acqua”.

Questa è forse la peggiore tra le possibili modalità di assunzione per vari motivi: l’acqua è un solvente con una pessima capacità di estrarre e solubilizzare i cannabinoidi che sono lipofili. I cannabinoidi, dunque, tenderanno (se si aspetta troppo a consumare la tisana) a depositarsi sul fondo o sulle pareti dei recipienti, lasciando al paziente solo acqua calda. L’acqua bollente raggiunge una temperatura di 100°C, che è insufficiente per garantire la totale (o in ogni caso necessaria) decarbossilazione di THCA e CBDA. Un’attenta analisi chimica della tisana infatti indicherà concentrazioni di acidi cannabinolici superiori anche di cinque volte a quelle dei relativi cannabinoidi attivati.

I dati, frutto di studio, qua sotto indicano con chiarezza la perdita massiccia di principi attivi durante la preparazione di un decotto con cannabis (Bedrocan) grezza in cartine. L’uso di cannabis micronizzata in capsule apribili o l’aggiunta di latte all’acqua del decotto migliorano sensibilmente l’estrazione dei principi attivi.

Bedrocan grezzo in cartine Bedrocan micronizzato in
capsule apribili
Acqua <1% 3,53%
Acqua e latte 2,20% 18,82%

Con questi presupposti dunque, durante la preparazione di un decotto del genere si deve stare attenti ad adottare alcuni semplici accorgimenti, come usare un recipiente relativamente “stretto” (per ridurre la potenziale evaporazione dell’acqua) e dotato di coperchio. Anche sminuzzare la cannabis, qualora si presenti distinta in parti grossolane, è una buona pratica per aumentare la superficie di esposizione e dunque il processo di estrazione dei principi attivi.

Altre buone mosse per migliorare la resa del decotto sono:

  • (preparazione) – i cannabinoidi sono idrofobi e dunque tendono ad aderire al pentolino piuttosto che rimanere sospesi nel decotto; per questo motivo è necessario imburrare il recipiente prima di aggiungere l’acqua da far bollire.
  • (consumo) – i residui vegetali contengono buona parte dell’estrazione, quindi è consigliabile ingerirli una volta finita la tisana.
  • (conservazione) – il preparato rimane sufficientemente efficace per circa tre giorni prima che i principi attivi contenuti in esso siano talmente degradati da escludere ogni possibile effetto
    terapeutico.

Detto questo, il decotto rimane la forma di estrazione meno consigliabile, soprattutto perché non consente mai di avere una precisa stima di quanto principio attivo andrà realmente ad assumere il
paziente.