È luglio e come annunciato mesi fa dal colonnello Antonio Medica (direttore dell’Istituto farmaceutico militare di Firenze) al primo incontro italiano sulla cannabis come farmaco, tenutosi all’istituto Mario Negri di Milano, comincia a essere disponibile per il circuito farmaceutico italiano la FM1.

Questa nuova varietà a tenore medio-alto di THC, nata con l’intento di assomigliare al Bedrocan, celeberrima genetica olandese da 19-22% THC e ca. 1% CBD, doveva per l’appunto chiamarsi FM19 (la percentuale di THC da garantire) quando nel 2014 si parlava già di un prodotto da affiancare alla FM2. Torna invece sotto l’appellativo di FM1, a indicare la netta prevalenza di un principio attivo in particolare: il THC.

L’FM1 si presenta micronizzata come l’FM2 ed è titolata come cannabis infiorescenze 13,0-20,0% THC e CBD<1%. Ricordiamo per la cronaca che la FM2 è descritta dal ministero come “costituita da infiorescenze femminili non fecondate, essiccate e macinate con granulometria inferiore a 4 mm”, con concentrazioni THC dal 5 all’8% e CBD da 6,5 a 12%. La cannabis di stato italiana continua a presentare questa curiosa caratteristica per la quale, anche se micronizzata con lo scopo di omogeneizzare il prodotto, ha concentrazioni di THC e CBD tanto variabili da essere riportate in range ampi anche più di 5 punti percentuali.

Un nuovo prodotto che si somma a quelli già presenti, autoctono o di importazione che siano, per garantire maggiore disponibilità ai pazienti. Sempre Modica aveva annunciato, per la fine dell’anno, un ampliamento della produzione fiorentina a 150kg annui, grazie a nuove serre e apparecchiature, con la contestuale predisposizione di nuove gare per la costruzione di ulteriori spazi e l’importazione di cannabis da sommare al prodotto italiano e olandese.

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con le indicazioni del dott. Ternelli

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