È stata condotta nel 2015, da Dirk W. Lachenmeier e Jürgen Rehm, una valutazione comparativa del rischio di vari farmaci, inclusi alcol e tabacco, utilizzando l'approccio del margine di esposizione (MOE).
Il MOE è definito come rapporto tra la soglia tossicologica (dose di riferimento) e l'assunzione umana stimata. Per derivare la dose di riferimento sono stati usati i valori mediani delle dosi letali ottenuti da esperimenti sugli animali. L'assunzione umana è stata calcolata per scenari individuali e basati sulla popolazione. Il MOE è stato poi calcolato utilizzando complesse simulazioni probabilistiche. I valori della dose di riferimento variavano da 2 mg/kg di peso corporeo per l'eroina, a 531 mg/kg di peso corporeo per l'alcol (etanolo).
Per l'esposizione individuale le quattro sostanze alcol, nicotina, cocaina ed eroina rientrano nella categoria "ad alto rischio" con MOE <10, il resto dei composti ad eccezione di THC rientra nella categoria "rischio" con MOE <100. A livello di rischio per la popolazione invece, solo l'alcol rientrerebbe nella categoria "ad alto rischio" e il fumo di sigaretta nella categoria "rischio", mentre tutti gli altri agenti (oppiacei, cocaina, stimolanti di tipo anfetaminico, ecstasy e benzodiazepine) presentavano MOE> 100; la cannabis ha avuto un MOE>10.000.
L'approccio MOE tossicologico dunque andrebbe a convalidare i risultati di approcci di classificazione delle droghe basati sulla scienza epidemiologica e sociale, in particolare per quanto riguarda le posizioni di alcol, tabacco (alto rischio) e cannabis (a basso rischio).
"Rispetto ai medicinali o ad altri prodotti di consumo, la valutazione del rischio di abuso di droghe è stata definita carente, in gran parte basata sull'attribuzione storica e sul ragionamento etico-emotivo. I dati disponibili sono spesso ipotesi integrate da alcuni dati di indagine ragionevolmente affidabili e provenienti dalle nazioni sviluppate. Solo negli ultimi dieci anni si sono sviluppati approcci per classificare qualitativamente e quantitativamente il rischio di abuso di droghe. Questi sforzi nel tentativo di superare le classificazioni legislative, che spesso non avevano una base scientifica".
Come si può facilmente evincere dal grafico, l'alcohl sarebbe la più rischiosa tra le sostanze di abuso, in posizione diametralmente opposta alla cannabis, che dimostra di avere il più alto rapporto tra soglia tossicologica e quantità assunta stimata. Questo è sicuramente un risultato strabiliante, anche se già più volte provato pur se con metodologie diverse e spesso molto meno attendibili. Allo stesso tempo è necessario interpretare con cura i risultati dello studio, senza generalizzare o semplificarli a fini strumentali e propagandistici.
"A parte i limiti dei dati, i nostri risultati dovrebbero essere trattati con attenzione, in particolare per quanto riguarda la divulgazione ai laici. Ad esempio, i tabloid hanno riferito che -l'alcol è peggiore delle droghe pesanti- in seguito alla pubblicazione delle precedenti classifiche. Tali dichiarazioni prese fuori dal contesto possono essere interpretate in modo errato, soprattutto considerando le differenze di rischio tra individuo e l'intera popolazione".
Un risultato principale dello studio è la convalida qualitativa di precedenti approcci expert-based in materia di classificazione dei farmaci (ad esempio Nutt et al), in particolare per quanto riguarda le posizioni dell'alcool (rischio più alto) e della cannabis (rischio più basso). Attualmente, i risultati MOE devono essere trattati come preliminari a causa della elevata incertezza dei dati. Le analisi potranno essere perfezionate quando saranno disponibili migliori dati dose-risposta e stime di esposizione.