Il 25 giugno scorso Giulia Grillo, ministro della salute, ha emanato un decreto in merito all’uso della cannabis in terapia. Il quindicesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione su Gazzetta Ufficiale (12 luglio) entrerà in vigore, inserendo la cannabis nell'allegato III-bis del testo unico (DPR 9 ottobre 1990, n. 309), che include i medicinali che usufruiscono di modalità prescrittive semplificate per la terapia del dolore.

Alla tabella dei medicinali, sezione B, che contiene i medicinali di origine vegetale a base di cannabis sarà aggiunto il contrassegno (**) indicante farmaci inclusi nell'allegato III-bis, e che usufruiscono delle modalità prescrittive semplificate nella terapia del dolore.

 

Sul piano burocratico non cambia nulla per il farmacista, né per il medico - spiega il dott. Marco Ternelli (farmacista preparatore, fondatore di farmagalenica.it e socio onorario SICaM). E chiarisce: «Questo allegato nasce per semplificare la prescrizione di stupefacenti quando utilizzati per la terapia del dolore, per esempio la morfina. Ma i farmaci a base di cannabis non hanno mai avuto tali formalismi burocratici nella prescrizione, pertanto di fatto non viene modificata nessuna procedura». Quello che viene però sancito è «l'uso della cannabis nella terapia del dolore in senso ampio, senza più distinguere oncologico, non oncologico, neuropatico - sottolinea Ternelli - quindi, in teoria il medico non è più vincolato a prescrivere farmaci a base di cannabis, solo se la patologia di riferimento è resistente ad altri farmaci, ma può farlo per tutti i tipi di dolore, teoricamente anche come prima scelta»

 

Un piccolo passo avanti nell’epopea giuridica della cannabis, attraverso un processo di riconversione ideologica, che sempre più coinvolge ogni sfera di economia e vita quotidiana.

Non a caso si connette al tema della terapia del dolore. La specialità clinica di Medicina del Dolore riveste un ruolo cruciale nell’assistenza – ruolo che viene rappresentato dai Medici e dagli Infermieri: il bisogno di personale sanitario formato e costantemente aggiornato è essenziale (Legge 38/2010). Sono altrettanto importanti altri aspetti, quali la corretta collaborazione e comunicazione all’interno dei gruppi di lavoro e fra Società Scientifiche diverse, con le Autorità politiche e amministrative e con le associazioni di pazienti.

 

Il decreto

Legge 38/2010

Gli allegati al T.U. sugli stupefacenti