Il cannabicromene è uno dei sei principali fitocannabinoidi, anche se è tra quelli presenti in minor concentrazione, e sta dimostrando, con il tempo e la ricerca, numerose applicazioni terapeutiche, specie in combinazione con THC e CBD e legate all'insieme di sinergie dell'effetto entourage.
Purtroppo la ricerca è ancora a uno stato embrionale nel certificare l’applicabilità di questa molecola in specifiche patologie, visto il focus che negli ultimi anni è ricaduto soprattutto su tetraidrocannabinolo e cannabidiolo, ma le affascinanti implicazioni dell’effetto entourage (la sinergia tra i componenti dei fitocomplesso della cannabis) stanno sospingendo l’interesse della comunità scientifica verso maggiori sperimentazioni anche in questo senso.
I fitocannabinoidi, infatti, potrebbero funzionare in modo analogo al sistema endocannabinoide (ECS), con la sua combinazione di sinergizzanti attivi e "inattivi"; il concetto di entourage è stato dapprima descritto (Ben-Shabat et al., 1998) e successivamente perfezionato (Mechoulam e Ben-Shabat, 1999) e qualificato (p.136): "Questo tipo di sinergia può avere un ruolo nella visione ampiamente diffusa (ma non basata sulla sperimentazione) che in alcuni casi le piante sono farmaci migliori rispetto ai prodotti naturali isolati da loro". Il sostegno a queste teorie deriva da studi in cui gli estratti di cannabis hanno dimostrato effetti da due a quattro volte superiori al THC in purezza.
Il cannabicromene mostra un’attività antinfiammatoria (Wirth et al., 1980) e analgesica (Davis and Hatoum, 1983), come la capacità di ridurre l'intossicazione da THC nei topi (Hatoum et al., 1981). Ha effetti antibiotici e antifungini (ElSohly et al., 1982), e un’osservata citotossicità nelle linee cellulari tumorali (Ligresti et al., 2006). L’estratto di CBC ha mostrato un effetto antidepressivo pronunciato nei modelli di roditori (Deyo and Musty, 2003). Recentemente il CBC ha dimostrato di essere un forte inibitore dell'assorbimento di AEA (De Petrocellis et al., 2011). Una ricerca piuttosto recente ha rilevato che il CBC può essere utile per il trattamento dell'acne. Questo perché sembra ridurre la produzione di sebo nelle ghiandole sebacee, riducendo allo stesso tempo l'impatto dell'acido arachidonico sulla pelle e sulle ghiandole stesse.
La produzione di CBC è, solitamente, massima nelle prime fasi del ciclo di vita della pianta (de Meijer et al., 2009a). Tecniche innovative impiegano l'estrazione in acqua fredda di materiale vegetale immaturo da chemiotipi di cannabis selezionati per produrre una preparazione di “tricomi arricchiti con CBC" (Potter, 2009).
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