I due principali fitocannabinoidi, THC e CBD, presentano valide e differenti proprietà terapeutiche; così, assumerli individualmente o assieme produrrà effetti diversi sul fisico dei pazienti.

Poiché CBD e THC sono i cannabinoidi predominanti nella pianta, gran parte della ricerca scientifica fino a ora si è concentrata sul loro studio e sul loro rapporto in terapia, ossia sulla ratio THC:CBD. Non bisogna comunque dimenticare la presenza, nel fitocomplesso della cannabis, di altri cannabinoidi dalle promettenti applicazioni medicamentose, come il cannabigerolo CBG e il cannabicromene CBC.

In ogni caso lo studio del rapporto tra cannabinoidi è ancora in una fase iniziale così come la sua comprensione. I cannabinoidi hanno effetti terapeutici diversi. Il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD) differiscono nel modo in cui la loro molecola agisce sui recettori cannabinoidi nel cervello. Il THC si lega con il recettore CB1, mentre il CBD, oltre a legarsi al recettore CB2, impedisce al recettore CB1 di legarsi al THC. Questo significa che il CBD smorza alcuni degli effetti del THC, come ansia e paranoia, così come il suo effetto psicoattivo.

Del THC

Il THC agisce come:

  • antiemetico
  • antinfiammatorio
  • analgesico

La sua assunzione inoltre provoca la classica sensazione di “high” tradizionalmente connessa all’utilizzo ricreativo della cannabis. Dunque con un rapporto CBD:THC maggiore (ossia maggiori concentrazioni di CBD in proporzione a quelle di THC), si potrà prevenire parte di questo effetto di testa tra le nuvole.

Del CBD

Il CBD condivide alcune delle potenzialità del THC, ma inoltre agisce come:

In ogni caso il CBD non produce la sensazione di “high” come fa il THC. Per questa ragione molti pazienti in cura con cannabinoidi cominciano la loro terapia (consigliati e sotto prescrizione medica) con genetiche ed estrazioni a basso contenuto di THC e una ratio CBD:THC molto alta come il Bedrolite; questo permette di prevenire gli effetti psicotropi del THC mentre il paziente prende confidenza con la sostanza.

 

Somiglianze e Differenze

Entrambi i fitocannabinoidi hanno proprietà terapeutiche legate al cancro. Se il CBD può bilanciare gli effetti psicotropi del THC, possiede al contempo proprietà analgesiche e potenzialmente utili nella lotta al cancro. Il CBD può inoltre ridurre ansia e battito cardiaco accelerato che possono essere indotti da un’intossicazione di THC. Così THC e CBD possono lavorare sinergicamente producendo gli effetti desiderati.

In quanto antagonista del recettore CB1, il CBD modula certi effetti del THC come:

  • paranoia
  • ansia
  • tachicardia
  • “high”

La differenza essenziale tra CBD e THC sta in come queste molecole si legano ai recettori cannabinoidi nel corpo. Il THC si lega ai recettori CB1 mentre il CBD ai CB2. Diverse ratio di THC e CBD avranno quindi effetti differenti sul fisico.

 

Differenti Ratio CBD:THC

Cambiare il rapporto di CBD:THC può avere delle ricadute sul modo in cui la cannabis interagisce con il fisico. La ricerca è ancora in fase embrionale e in corso, ma questa è una breve panoramica delle principali ratio THC:CBD.

 

CBD:THC ratio 0:1

Consumando genetiche e prodotti con solo THC si sperimenterà molto probabilmente l’effetto da “high” della cannabis, il suo carattere psicotropo. Qualcuno potrebbe trovarlo piacevole, come altri invece potrebbero avere dei problemi a gestirlo, specie inizialmente. In ogni caso sono molti i pazienti che trovano difficile avvicinarsi a una terapia di solo THC.

I prodotti ad alto contenuto di THC inducono stati di euforia, sollievo e gioia. Possono provocare inoltre risa e vertigini.

 

CBD:THC 1:0

Le genetiche e i prodotti con questo tipo di rapporto non producono effetto psicotropo o “high”, ma influiscono positivamente sul tono dell’umore. Oltre a queste caratteristiche, forniscono uno strumento dal grande potenziale terapeutico nel trattamento dell’epilessia farmacoresistente e dei disturbi dell’umore.

 

CBD:THC 1:2

Con questo rapporto si sperimenterà l’effetto psicotropo del THC, ma data la presenza proporzionalmente notevole di CBD, sarà un “high” caratterizzato da una sensazione rilassante e non paranoico-ansiogena come quelle che si possono sviluppare nel caso di genetiche ad alto contenuto di THC e ratio CBD:THC 0:1.

 

CBD:THC 1:1

Una presenza di CBD e THC in egual misura (rapporto 1:1) produce tipicamente effetti psicotropi molto blandi. La ratio 1:1 è stata identificata come la migliore nel trattamento di determinate patologie come cancro, insonnia, autismo, fibromialgia e disturbi neurologici come la sclerosi multipla.

Una genetica di cannabis con rapporto CBD:THC di 1:1 fornisce un minimo effetto di “high” promuovendo rilassamento, calma e tranquillità. Esistono comunque degli, seppur minimi, effetti avversi.

 

CBD:THC 2:1

Una genetica dalla maggior concentrazione di CBD che tende a eliminare gli effetti di “high” del THC come ansia, paranoia ed euforia. Queste varietà di prodotto sono adatte a pazienti sensibili o pazienti che non hanno neppure intenzione di gestire l’effetto di “high”. Con alte concentrazioni di CBD gli effetti psicotropi sono così blandi che spesso sono perfino difficili da percepire. Queste caratteristiche rendono tali prodotti adatti a trattare casi specifici come ad esempio i bambini.

 

CBD:THC maggiore di 10:1

Alcuni pazienti con depressione, ansia, disturbo convulsivo pediatrico e spasmi hanno raggiunto buoni risultati con dosi moderate di prodotto con ratio CBD/THC maggiore di 10 a 1m, o con genetiche di cannabis ad alto contenuto di CBD.

 

CBD:THC maggiore di 1:10

Queste genetiche ad alto contenuto di THC sembrano adatte soprattutto ad un uso ricreazionale. In ogni caso, alcune persone possono trovare giovamento da queste sostanze per problematiche varie come emicrania, nausea, insonnia, sintomi del glaucoma, gestione dello stress e dolore.

 

Il rapporto CBD:THC e la genetica

Il rapporto tra CBD e THC è determinato soprattutto dalla genetica di cannabis. Il codice genetico della pianta determina le modalità con cui essa produrrà questi due composti. La pianta di cannabis, come la maggior parte delle piante, ha due copie di ogni gene.

Gli enzimi E1 ed E2 che convertono il CBGA rispettivamente in THCA o CBDA sono codificati da una coppia di forme distinte dello stesso gene. Poiché ogni pianta presenta due copie del gene, ci troviamo di fronte a poche possibilità:

  • La pianta ha due copie del gene che codifica per E1
  • La pianta ha una copia di entrambi i geni che codificano per E1 ed E2
  • La pianta ha due copie del gene che codifica per E2

Questo significa che esistono tre categorie di genetiche, in base alla ratio CBD:THC, che non dipendono da nessun altro composto:

  • Genetiche con CBD dominante: contengono due copie del gene che codifica per E1; così è possibile solo la trasformazione di CBGA in CBDA. Si avranno infiorescenze ricche di CBD e con livelli trascurabili di THC.
  • Genetiche bilanciate: hanno una copia di ognuno dei geni che codificano per E1 ed E2, producendo così THCA e CBDA in concentrazioni simili.
  • Genetiche con THC dominante: contengono due copie del gene che codifica per E2; così è possibile solo la trasformazione di CBGA in THCA. Si avranno infiorescenze ricche di THC e con livelli trascurabili di CBD.

La ricerca su THC e CBD utilizzati simultaneamente è ancora in una fase embrionale. Nonostante ciò molti pazienti hanno riportato meno ansia e migliori effetti con ibridi contenenti THC e CBD in proporzioni bilanciate che con Genetiche e prodotti contenenti solo o quasi THC. Sia il THC che il CBD stimolano la neurogenesi, ossia lo sviluppo di nuove cellule del sistema nervoso.

 

Pensare la dose come rapporto

Ogni diversa ratio CBD:THC ha un ruolo significativo su come la cannabis agisce nel corpo. Invece di pensare alla dose solamente in forma di percentuale o milligrammi, la ratio sta acquisendo sempre più importanza man mano che più individui si affidano alla cannabis per le sue proprietà benefiche. Ogni diverso rapporto può andare con efficacia incontro a determinate condizioni mediche, anche se c’è ancora bisogno di molta ricerca.

Non c’è un rapporto perfetto tra CBD e THC se si ragiona su come agirà per un soggetto specifico. Ogni individuo è unico, specialmente nella sua maniera di reagire a determinate ratio in certe ore della giornata. Per un paziente potrebbe essere più adatto un rapporto CBD:THC di 2 a 1, mentre per un altro quello di 0 a 5. Inoltre alcuni casi potrebbero richiedere una gestione attenta del profilo terpenico oltre che dei cannabinoidi, per evitare reazioni incrociate con altri farmaci o rendere la terapia più efficace. Per gran parte dei soggetti comunque una ratio CBD:THC di 1:1 è l’ideale.

 

L'importanza del rapporto CBD:THC

La cannabis utilizzata a scopo terapeutico è una medicina personalizzabile. Non esiste una particolare ratio, genetica o estrazione perfetta per chiunque. La sensibilità di ognuno al THC è il fattore più importante nel determinare dosaggio e concentrazione giusti per un uso efficiente.

Intensità e dosi del trattamento dipendono dalle specifiche condizioni mediche in gioco. Alcuni individui non sopportano gli effetti dell’intossicazione da THC, mentre altri la ricercano e trovano che agisca bene nell’alleviare i sintomi. Il CBD allevia gli effetti spiacevoli e intossicanti del THC.

Un metodo terapeutico piuttosto popolare sembra essere quello di somministrare dosi costanti e misurabili di CBD insieme a tanto THC quanto più il paziente riesce a gestirne facilmente. Alcuni disturbi sembrano reagire bene a basse dosi di CBD e THC; altri reagiscono meglio a dosi bilanciate tipo 1:1. È possibile anche utilizzare ratio diverse in diversi momenti della giornata.

Gli studi sull’uso di CBD e THC insieme sono meno robusti e se ne può tracciare la breve storia a partire dalla seconda metà degli anni ’70 in Brasile. Durante uno studio furono somministrati ai pazienti tra i 15 e i 60 mg di CBD insieme a 30 mg di THC per poi misurare gli effetti. I pazienti riportarono meno ansia e un effetto più piacevole con i cannabinoidi combinati invece che con il THC da solo.

Altri scienziati poi esaminarono che effetti avesse somministrare una dose di CBD sei volte superiore a quella di THC. Il 73% dei pazienti sostenne di aver provato una sensazione di “high” ridotta rispetto a quella sperimentata con il THC soltanto.

Altri studi mostrarono come combinare i due cannabinoidi diminuisse certe esperienze dei pazienti come:

  • Battito cardiaco accelerato (tachicardia)
  • Difficoltà negli esercizi di oculometria
  • Andatura instabile

Tutti questi risultati supportano la teoria che il CBD agisca minimizzando alcuni degli effetti indesiderati e negativi del THC.

La ricerca più recente in merito al rapporto CBD:THC proviene dall’industria farmaceutica e nello specifico dalla GW Pharmaceuticals con uno dei suoi prodotti di punta: il Sativex, che ha ratio CBD:THC di 1:1. Nei test clinici durante lo sviluppo della sostanza, i ricercatori hanno esaminato gli effetti di THC, CBD e combinazioni di essi sul sonno, la gestione del dolore e gli spasmi muscolari. Gli estratti con CBD:THC di 1:1 garantirebbero il maggior sollievo da tutte e tre le problematiche.