Il limonene è considerato un monoterpene ciclico di origine naturale , inodore , insapore ma con un forte aroma agrumato: lime, arancio, pompelmo o perfino trementina, la si trova nella scorza degli agrumi, nel rosmarino e nel ginepro. È una molecola chirale, ossia non sovrapponibile alla sua immagine speculare, come una mano; così la troviamo sotto forme diverse ma uguali che chiamiamo enantiomeri e hanno odori caratteristici diversi (limone e trementina per l’appunto).
È il precursore di altri monoterpenoidi attraverso specifici schemi sintetici. Sfortunatamente, questi percorsi non sono ancora stati studiati nella cannabis. L'ubiquità del limonene può essere, forse, la prova di un'evoluzione convergente che sostiene un importante ruolo ecologico per questo monoterpene.
Studi con metodologia e dosaggio diversi negli oli di agrumi, nei topi, suggeriscono che si tratti di un potente agente ansiolitico (Carvalho-Freitas e Costa, 2002; Pultrini Ade et al., 2006), con un aumento della serotonina nella corteccia prefrontale e dopamina (DA) nell'ippocampo mediato via 5-HT1A (Komiya et al., 2006).
In uno studio clinico sono state fornite prove convincenti nell'uomo (Komori et al., 1995), in cui i pazienti depressi ospedalizzati erano esposti alla fragranza degli agrumi nell'aria ambiente, con successiva normalizzazione dei punteggi di depressione di Hamilton (HDS), interruzione con successo del farmaco antidepressivo in 9/12 pazienti ed evidenza sierica di stimolazione immunitaria.
Il limonene produce anche l’apoptosi delle cellule del cancro al seno ed è stato impiegato a dosi elevate negli RCT (Randomized Clinical Trial) di fase II (Vigushin et al., 1998). Successive indagini sul trattamento del cancro si sono incentrate sul suo metabolita epatico immediato, l'acido perillico, che dimostra effetti anti-stress nel cervello di ratto (Fukumoto et al., 2008). Un brevetto è stato presentato, sostenendo che il Limonene tratta efficacemente il reflusso gastro-esofageo (Harris, 2010). Gli oli essenziali di agrumi contenenti limonene si sono dimostrati efficaci contro i dermatofiti (un genere di funghi in grado di parassitare esclusivamente strutture morte, ricche di materiale cheratinico, come lo strato corneo, i peli, o le unghie) (Sanguinetti et al., 2007; Singh et al., 2010) e gli EO degli agrumi con profili terpenoidi simili a quelli della cannabis hanno dimostrato buone proprietà di scavenging dei radicali (Choi et al., 2000).
Il limonene è altamente biodisponibile (Falk-Filipsson et al., 1993) e rapidamente metabolizzato, ma con indicazioni di accumulo e ritenzione nei tessuti adiposi (ad esempio cervello). La tossicocinetica del d-limonene è stata studiata in volontari umani esposti per inalazione in una camera di esposizione in tre diverse occasioni. Le concentrazioni di esposizione erano approssimativamente 10, 225 e 450 mg/m3 di d-limonene. L'assorbimento polmonare relativo era elevato, circa il 70% della quantità fornita. La clearance del sangue del d-limonene osservata in questo studio, 1,1 l kg-1 h-1, indica che il d-limonene è metabolizzato facilmente. Circa l'1% dell'assorbimento totale è stato eliminato immutato nell'aria espirata dopo la fine dell'esposizione, mentre circa l'0,003% è stato eliminato nelle urine. Una diminuzione della capacità vitale è stata osservata dopo l'esposizione al d-limonene a un livello elevato. I soggetti non hanno avuto sintomi irritativi legati al sistema nervoso centrale (SNC). È altamente non tossico (dose umana letale stimata 0,5-5 g · kg-1) e non sensibilizzante (Von Burg, 1995).
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