Parliamo di uno tra i terpeni più diffusi in natura e dotato di un più che sperimentato effetto sedativo: il Linalolo, presente in molte altre piante tra cui lavanda e bergamotto.
Linalolo
È un monoterpenoide che si trova negli oli essenziali di basilico, bergamotto, coriandolo e, comunemente, di lavanda (lavandula angustifolia), i cui effetti psicotropi e ansiolitici sono già stati scandagliati nel dettaglio da quasi un ventennio (Russo, 2001). Curiosamente l’acetato di linalile, l’altro principale terpenoide della lavanda, idrolizza in linalolo nelle secrezioni gastriche (Bickers et al., 2003).
La sua inalazione ha mostrato effetti sedativi sui topi (Buchbauer et al., 1991; Jirovetz et al., 1992). Nell’aromaterapia tradizionale questo terpene è ritenuto fondamentale per le straordinarie proprietà terapeutiche dell’olio essenziale di lavanda, capace di agire sulle bruciature della pelle senza lasciare cicatrici (Gattefosse, 1993).
Diverse specie produttrici di linalolo sono utilizzate dalla medicina tradizionale. Tra questi c'è l’aeolanthus suaveolens (Lamiaceae) che viene usato come anticonvulsivante nell'Amazzonia brasiliana. La valutazione psicofarmacologica in vivo del linalolo ha mostrato che questo composto ha marcati effetti dose-dipendenti sul sistema nervoso centrale (SNC), incluse proprietà ipnotiche, anticonvulsive e ipotermiche (Re et al., 2000).
Il linalolo è anche anti-nocicettivo, a dosi elevate e nei topi, attraverso i recettori del glutammato ionotropico (Batista et al., 2008). Ha dimostrato attività anticonvulsivante e anti-glutammatergica (Elisabetsky et al., 1995) e la capacità di ridurre le convulsioni, come parte dell’olio essenziale di ocimum basilicum, dopo l’esposizione a pentilentetrazolo, picotossina e stricnina (Ismail, 2006). Inoltre, il linalolo sembra diminuire il rilascio di glutammato K+ e l'assorbimento nei sinaptosomi del topo.
In generale, sembra ragionevole sostenere che la modulazione dei sistemi di neurotrasmissione di glutammato e GABA sia il principale meccanismo responsabile delle proprietà sedative, ansiolitiche e anticonvulsivanti del linalolo (Nunes et al., 2010, p 303).
Anche per questo terpene possiamo osservare le potenziali interazioni e sinergie con l’effetto dei fitocannabinoidi più osservati come CBD e THC. Il cosiddetto effetto entourage restituisce esiti, in terapia e non solo, ben differenti da quelli ottenuti con sostanze pure, sintetizzate o estratte che siano.