mircene

Parliamo di uno tra i terpeni più diffusi in natura e dotato di un più che sperimentato effetto rilassante: il Mircene, un monoterpene con effetto sedativo, presente in molte altre piante tra cui il luppolo e il timo, usato perciò molto anche nell'industria della profumeria..

Il Mircene

È un monoterpene aciclico e uno dei dieci presenti in maggior concentrazione nella cannabis. Ha un inconfondibile aroma ed effetti rilassanti e per questo spesso è associato alla cannabis indica: odorosa e dagli effetti fortemente sedativi.

Presente anche negli oli essenziali di molte altre piante e frutti come luppolo, mango, cardamomo, ylang-ylang e timo, il mircene ha un odore caratteristico di terra, muschio e chiodi di garofano. Per queste e altre proprietà riveste una notevole importanza nell’industria della profumeria, ma, nonostante il gradevole odore, soprattutto come prodotto intermedio e da stabilizzare.

Il mircene è un monoterpene con effetto sedativo, come si diceva in precedenza, già da lungo tempo riconosciuto e impiegato con le preparazioni per dormire ottenute dal luppolo (Humulus lupulus) in Germania, ad esempio. (Bisset e Wichtl, 2004) Inoltre il terpene agisce come rilassante muscolare nei topi e potenzia, ad alte dosi, l’effetto dei barbiturici sul sonno. (do Vale et al., 2002) Queste informazioni lasciano ipotizzare che il mircene sia in effetti il terpene dagli effetti sedativi più spiccati nella cannabis e che per via della sua interazione con i recettori CB1 abbia la capacità di incrementare l’azione di vari cannabinoidi, tra i quali il THC, causando quello che talvolta viene definito effetto “couch-lock”, ossia di inchiodamento al divano: una sensazione di grande rilassamento e sedazione.

Un’altra prova delle possibilità ancora tutte da esplorare legate all’effetto entourage: la capacità di alcune molecole, che compongono il fitocomplesso di una pianta, (nel nostro caso la cannabis) di combinare i propri effetti ottenendo più della semplice somma delle parti.

Sempre nei topi il mircene ha dimostrato di essere analgesico, ma questa azione può essere bloccata dal naloxone, forse attraverso l'adrenorecettore α-2. (Rao et al., 1990)

Il mircene poi, blocca la carcinogenesi epatica da aflatossina (De-Oliveira et al., 1997) e tende anche a diminuire le infiammazioni tramite prostaglandina E-2 (PGE-2), (Lorenzetti et al., 1991) giustificando l’uso che se ne fa da sempre nella medicina tradizionale brasiliana come analgesico, ottenuto dall’olio essenziale di citronella, somministrata a mo' di the.

Parlando di medicina tradizionale, il mircene è ben presente in altre piante utilizzate in tutto il mondo. In Messico si fa largo uso dell’olio essenziale di Porophyllum ruderale (coriandolo boliviano o yerba porosa) per le sue proprietà anti-infiammatorie, così come per la Magnolia sieboldii (anche magnolia coreana di montagna) in Corea.

In uno studio recente di C. Jansen, et al, si è potuto osservare come il mircene contribuisce in modo significativo agli afflussi di calcio, il che ci porta a pensare che abbia sicuramente una importante funzione analgesica, come si era visto anche in studi precendenti. Quello che è emerso da questo studio è come il mircene sia in grado di separare effetti eccitatori da effetti analgesici, e questo ci è fondamentale per capire che può apportare notevoli vantaggi da un punto di vista di effetti collaterali. Specificatamente in alcuni trattamenti del dolore, per esempio nella neuropatia diabetica e il dolore post-erpetico.

I dati di questa ricerca aprono la strada a nuove ricerche verso l'effettiva efficacia in ambito terapeutico della Cannabis sativa.