Un test, user friendly e accessibile, per determinare il sesso delle piante di cannabis settimane prima che compaiano i primi caratteri sessuali visibili. Così sarà possibile rimuovere i maschi dalle colture prima e più facilmente, risparmiando elettricità, acqua, spazio e tempo di lavoro.

COME FUNZIONA IL TEST

Il sesso nelle specie di Cannabis è determinato da due cromosomi sessuali analoghi all’X e Y dell’uomo. Per discriminare quale dei campioni è femmina (XX=♀) o maschio (XY=♂), si utilizzano delle tecniche di biologia molecolare per estrarre tutto il DNA della pianta. Successivamente, l'obiettivo è quello di aumentare la quantità di copie di DNA in modo da poter individuare il sesso della pianta. Quest’ultima tecnica si chiama PCR (Reazione a Catena della Polimerasi, o in inglese Polymerase Chain Reaction). La polimerasi è un enzima presente in tutte le cellule degli esseri viventi e serve proprio per duplicare il DNA quando la cellula è pronta per dividersi in due cellule figlie. Questo enzima è stato ingegnerizzato per permettere ai biologi di aumentare (ossia, amplificare in maniera esponenziale) il numero di copie del gene di interesse in provetta.

In ogni pianta di Cannabis, sono presenti solo due copie per ogni gene. Per questo si ricorre alla tecnica della PCR per aumentarne il numero. Nel nostro caso, per identificare il sesso della pianta, occorre amplificare un gene che sia in qualche modo diverso tra ♂ e ♀ così da identificarli precocemente. È necessario estrarre quindi il DNA da una piccola porzione di germoglio, e amplificare le copie dei geni in grado di discriminare il sesso. In seguito, sarà possibile visualizzare, usando particolari sostanze chimiche, i risultati.

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IN PRATICA?

Tutto questo, all'atto pratico, risulta davvero di semplice realizzazione. Per la discriminazione sessuale è necessaria una foglia (o parte di essa) della pianta. Il coltivatore dovrà raccoglierla all’interno di provette sterili fornite dalla ditta e spedire il campione al mittente. L’azienda provvederà ad estrarre il DNA dalla porzione della pianta fornita ed eseguirà l’esperimento di amplificazione del DNA. Alla fine della procedura, verrà comunicato al cliente quali delle sue piante sono femmine e quali maschio.

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EFFICIENTAMENTO - Perché fare il test?

Lo screening delle piante tramite la tecnica PCR permette ai coltivatori di gestire colture più efficienti evitando di sprecare risorse su piante che non hanno i caratteri più desiderabili in base al caso. Un'organizzazione del genere consente di tagliare la spesa elettrica e di irrigazione, canalizzando luce e acqua sulle giuste piante.

Si può inoltre massimizzare lo spazio disponibile, metri quadri recuperati eliminando i maschi e gli esemplari meno adatti; o risparmiare sui costi della manodopera tagliando i tempi necessari a riconoscere il sesso per dedicarli ad attività produttive più utili.

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PROSPETTIVE

Anche capire anticipatamente quali ratio e tenori di THC e CBD aspettarci da una pianta può essere un valore aggiunto impagabile per certi coltivatori.

Il CBD (cannabidiolo) e il THC (tetraidrocannabinolo) sono i maggiori principi attivi presenti nella pianta di Cannabis. Tramite l’analisi del DNA con la tecnica PCR, la quale è riproducibile e versatile, è possibile determinare anticipatamente se la genetica della pianta permetterà l’espressione di alti livelli di THC o di CBD, ma questo tipo di servizio sarà disponibile nel prossimo futuro.