"Il cannabidiolo non è specificamente citato nelle tabelle stilate dalle United Nations International Drug Control Conventions del 1961, 1971 e 1988. Tuttavia, se trattato come estratto o tintura di cannabis, è elencato nella tabella I della Single Convention on Narcotic Drugs del ’61.
Non ci sono evidenze che il CBD come sostanza sia responsabile di casi d’abuso o effetti negativi simili a quelli di sostanze elencate nelle Convention del 1961 e 1971 come, rispettivamente, la cannabis o il THC.
La commissione raccomanda che le preparazioni considerate CBD in purezza non siano in tabella".
Così si apre l’allegato alla lettera che il direttore generale (Dr Tedros Adhanom Ghebreyesus) della World Health Organization (WHO) ha indirizzato al segretario generale delle Nazioni Unite (Antonio Guterres) questo 23 luglio.
La quarantesima riunione della Expert Committee on Drug Dependence (ECDD – comitato di esperti sulla tossicodipendenza) del WHO, tenutasi dal 4 al 7 giugno è stata dedicata alla recensione della cannabis e di alcune sostanze che la compongono, vista l’impennata che si è osservata negli ultimi anni per quel che riguarda il suo uso terapeutico.
Nello specifico è stato recensito il cannabidiolo con la raccomandazione che esso non venga inserito in tabella durante le International Drug Control Conventions. La commissione di esperti poi ha concluso che esistono sufficienti evidenze perché la pianta di cannabis con le sue resine, gli estratti e le tinture di cannabis, il delta-9-THC e gli isomeri del THC siano sottoposti a delle recensioni critiche, al pari del CBD, durante la prossima riunione (la 41esima) della stessa commissione.
La pianta di cannabis e la sua resina, infatti, non sembrano produrre effetti negativi comparabili a quelli delle altre sostanze inserite nella IV tabella della Convention on Narcotic Drugs del 1961; l’inclusione della cannabis e della resina in questa tabella sembra non essere coerente con i suoi stessi criteri.
Allo stesso modo anche per il THC e i suoi isomeri la commissione ha lasciato aperta la possibilità di una revisione nella loro inclusione in determinate tabelle, per via della mancanza di studi, in alcuni casi, o della presenza di sostanze di grado farmaceutico ugualmente rischiose (in quanto ad abuso ed effetti negativi), ma non incluse nelle stesse tabelle del 1961 come la cannabis.
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